L’acqua tonica presenta una sostanza anti-malaria

L’acqua tonica tradizionalmente contiene una piccola quantità di chinina che è una sostanza con proprietà antimalariche. La chinina è estratta dalla corteccia dell’albero di cinchona e ha storicamente svolto un ruolo nella prevenzione e nel trattamento della malaria. Tuttavia, è importante notare che la quantità di chinina nell’acqua tonica è molto bassa. L’acqua tonica da sola, infatti, non fornisce una protezione efficace contro la malaria.

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Il chinino è un alcaloide che si trova naturalmente nella corteccia dell’albero di cinchona, originario dell’America Meridionale in particolare nella catena montuosa delle Ande tra Bolivia e Perù. Il chinino è noto per le sue proprietà antimalariche, poiché può interferire con il ciclo di vita del parassita responsabile della malattia. Inoltre, dal momento che la molecola non è facilmente diluibile in acqua, viene trasformato in forma solubile denominata cloridato di chinino.

Storia e Origine :

Si racconta che la contessa spagnola di Chinchón mentre era in Perù contrasse la febbre. Per farla guarire, usarono la corteccia di un albero su consiglio del botanico Carl Linnaeus che la chiamò “Chinchona” in suo onore.

Da quel momento, si cominciò a usare l’estratto della corteccia per curare la febbre. Inizialmente, per evitare la malaria, veniva bevuto dall’ esercito britannico, e non solo, quando andavano in esplorazione verso i Paesi del Nuovo Mondo. La corteccia veniva fatta seccare e, successivamente, veniva fatta macinare unendola a liquidi vari.

La bevanda però risultava essere estremamente amara, quindi aggiungevano di tutto per mitigarne il sapore.

Fu proprio così che nacque il Gin: (Gin-epro derivato dalla fermentazione di bacche di ginepro) che, essendo alcoolico, aveva effetti calmanti per l’esercito.

Alcune aziende dell’ epoca, notando le potenzialità del chinino a scopo medico, iniziarono a sviluppare una bevanda a base di chinino rendendolo frizzante e zuccherata… da qui l’ Acqua tonica!

l’Acqua tonica fu prodotta su scala industriale dal chimico Jhoann Jacob Schweppe.

Fonte foto Wikipedia

Quindi sommando :

Acqua tonica + gin + Lime (usato anche per lo scorbuto per la vitamina C)

Ad oggi, la quantità di chinino è minima quindi, per sortire effetto, dovremmo assumerne delle quantità notevoli. Eppure, è sufficiente per conferire il gusto amaro e renderla fluorescente, essendo il Chinino una molecola che riesce ad assorbire la luce ultravioletta ed emettere luce blu. Proprio come accade in discoteca!

Quindi sì, il gin tonic è luminoso, ma bevetelo sempre responsabilmente!